venerdì 20 novembre 2020

Fibbia nel Medioevo

Fibbia medievale.
Fibbia Bizantina.

I Bizantini si potrebbe pensare che erano soliti ad utilizzare delle cinture decorate fissate con fibbie o puntali oppure raggi. Queste apparivano come dei gioielli funzionali specialmente per quanto riguarda a quelli realizzati in oro argento dorato e guarniti di perle e pietre preziose. Frequentemente, quest’ultime erano inserite nei beni testamentari e ventura dagli orafi.
Questo accessorio poteva essere inserito su una gonnella di scarlatto nel medioevo cioè era una qualità superiore di panno di lana con fibbie d’argento. Inoltre, la gonnella e la guarnacca di panno francese foderata di seta e ricami e con ricami d’oro e fibbiette in argento che un ladro sottrasse ad una donna nel 1.316 e valevano 50 lire.
Nel Medioevo l'uso delle fibbie per chiudere le sopravvesti era così esteso, che gli orefici che le fabbricavano, decisero di formare una corporazione.
Le fibbie forse, in parte, derivavano dai modelli goti e longobardi, i quali avevano forme di insigne di magnifico pregio artistico. Le più ricche erano cesellate e adornate di smalti, di filigrane, di antichi cammei e perfino di pietre preziose. Alcune recavano anche pietre incise raffiguranti scene d'amore e di cortesia. Per via di tale pregio di materiale in Italia, le fibbie che erano realizzate in oro e argento venivano multate. Infatti, a Bologna secondo gli statuti del XIV secolo si veniva perseguitati se in possesso di fibbie d’argento dorato o con ricami d’oro.
Gli statuti del 1.288, bolognesi, vietavano le vesti con fibbie o frange non conformi alle indicazioni date. Pertanto se si trasgrediva tali regole si incorreva in una infrazione e di conseguenza si percepiva una multa.
Dal 1.274 la deliberazione suntuaria fiorentina pensò di iniziare a fare delle leggere modifiche. Trascorsi dieci anni successivi, deciso di consentire allacciature più preziose per le vesti. Pertanto, le fibbie adottate dagli uomini per appendere la spada e le donne la scarsella veniva concessa in argento anziché in oro.
Solo dal 1.553 si potevano possedere i materiali preziosi; infatti le contadine potevano portare il cinturino con i passanti e fibbie d’argento.
Durante il 1.300, la fibbia, veniva indicata con diversi appellativi quali “muscas” (o fibelle), “fluba”, “flubaglia”, “pressure" (o anche gancio). 
Nel XIII secolo, in Francia, i fabbricanti di fibbie erano suddivisi in base al materiale che andavano ad utilizzare. Le corporazioni sono: i boucliers de fer e i boucliers d'archal, de couvre et de laiton.
Mentre, nella seconda metà del XIV secolo la fibbia, cadde quasi in disuso eccetto nei paramenti sacri e nella grandi cerimonie dove erano probabilmente molto ornate, lavorate a smalto e prodotti in oreficeria.
Le fibbie da cintura erano molto diffuse durante il XIV - XVI secolo e il Cellini ne ricorda alcune lavorate con grazia a filigrana utilizzate perfino dalle contadine fiorentine.
Le fibbie dalla seconda metà del XV secolo erano particolarmente rifinite considerate quasi come dei gioielli. Mentre, la cintura su cui si appoggiavano poteva essere realizzata in tessuto auro-serica e veniva venduta contemporanea alla fibbia. Quest’ultima è composta dal puntale e da decori. Pertanto questi potevano essere applicati lungo la cintura realizzata in vari materiali (argento od oro), oppure decorata con gemme preziose, smalti e niello.
Benché la fibbia rimase esclusivamente ad appannaggio di chi era più adagiato economicamente fino al XV secolo. In seguito alle ricerche tecnologiche si riuscì a facilitare la produzione di oggetti stampati in maniera più economica. Questo permise in generale alla popolazione di avere a sua disposizione dei prodotti che prima non aveva.
Alcune volte si possono vedere anche le fibbie per le scarpe ingioiellate con gemme vere o di imitazione. Queste furono adottate durante il regno di Luigi XIV in Francia e si diffusero in tutto Europa e negli Stati Uniti. 

Bibliografia, cataloghi e sitografia

AZZALI MARIELLA, Dizionario della moda, Bologna, Calderini, 1990, 1 ed.
CAPPELLO BIANCA e MAGRT SAMUELE, Storia della fibbia tra moda e gioiello (1700 – 1950), Skira, 1 ed. 2018.
EGAN GEOFF e PRITCHARD FRANCES, Dress a Accessories 1150-1450 Medieval finds from excavations in London, Boydell 
Press, 2002.
WHITEHEAD ROSS, Buckles 1250 – 1800, Greenlight Publishing, 1996.
http://www.rmoa.unina.it/2595/1/Muzzarelli04.pdf

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