martedì 23 novembre 2021

Descrizione fibula

Illustrazione di una fibula ad arco semplice.

La parola fibula deriva dal latino che a sua volta dal greco (iπερόνη, πόρπη, ἐνετή) e significa spilla sia nell’uso che nel funzionamento, serve per unire le vesti sulle spalle e sulla vita oltre che come elemento decorativo. La fibula è costituita in due parti: una è composta da un elemento a forma di “uncino” ed è il corpo che dà la forma alla spilla, definito arco, l'altra, invece, funge da artiglio che tiene ferma la stoffa, chiamato ardiglione. Entrambe le parti sono unite in un lato definito capo. Quando la fibula è chiusa, i due lati speculari prendono ognuno un termine differente: piede o molla, che rappresentano la parte che unisce l'arco, ardiglione e staffa, che quest’ultima è il punto d'apertura della spilla.
La fibula inizialmente era realizzata esclusivamente in bronzo, successivamente è stata fatta in altri materiali come il ferro, l'argento dorato e l'oro, spesso veniva lavorata con tecniche finissime. Oltre all'utilizzo di questi materiali, ne appaiono altri che arricchiscono ulteriormente la spilla come l'ambra, l'osso, la pasta vitrea, il corallo, le gemme e le pietre preziose. La lunghezza della fibula varia dai 2,59 cm ai 20 cm) anche se quest'ultima tipologia è molto rara. La fibula veniva utilizzata fin dall'antichità, in Occidente nel settore dell'abbigliamento. Questa aveva lo scopo di unire due pezzi di stoffa, quindi serviva per allacciare un indumento, in alternativa poteva avere una funzione puramente decorativa per impreziosire e ornare a piacere.


Bibliografia e sitografia

AZZALI MARIELLA, Dizionario della moda, Bologna, Calderini, 1990, 1 ed. 
https://www.treccani.it/enciclopedia/fibula_%28Enciclopedia-Italiana%29/

Aggiornamento del 23/02/2022.

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