Bottoni preistorici ritrovati in degli scavi archeologici in Egitto, Iran, e Grecia. |
Sono stati
scoperti degli oggetti molto simili ai bottoni risalenti alle civiltà
della valle dell'Indo, nel sito della Kot Diji (circa 2800-2600 a.
C.), un altro a Albertite è nero nella Tomba delle Aquile, Scozia (2200-1800 a.C.) e in Cina, datati nell'Età del Bronzo (circa 2000-1500 a. C.).
Questi oggetti ritrovati ricordano il bottone per la loro forma ed
aspetto, erano dotati di buchi o del gambo a seconda dei modelli, per
permettere di essere fissati all'indumento. Quest'ultimi, non erano
dei bottoni intesi come dei dispositivi di fissaggio, ma fungevano
come elementi per la decorazione del capo d'abbigliamento. Bottoni
fatti di conchiglia sono stati utilizzati nella Civiltà della Valle
dell'Indo a scopo ornamentale sempre in questo periodo storico.
Alcuni bottoni sono stati
scolpiti con forme geometriche ed avevano dei fori praticati in modo
che potessero essere attaccati alle vesti con filettatura. Ian McNeil
(ricercatore presso l'Università di Bath, ex segretario esecutivo
della Società Newcomen per lo Studio della Storia dell'ingegneria e
della tecnologia), nel suo libro pubblicato nel 1990 “An
encyclopaedia of the history of technology” sostiene che: “Il
bottone, infatti, è stato originariamente utilizzato più come
ornamento che come un fermaglio, le prime testimonianze si trovano a
Mohenjo-daro nella Valle dell'Indo, questo è costituito da un guscio
curvo e ha circa 5000 anni”.
In Svizzera, a
Zurich-Mozartstrasse, sono stati ritrovati un occhiello
(probabilmente utilizzato come sola) e un bottone su un
frammento di stoffa, in fibra e realizzato ad intreccio, risalenti a
4700-4400 anni fa e si ipotizza che sia stato utilizzato su un
mantello. Solitamente i bottoni ritrovati in questo periodo sono
stati scoperti dagli archeologi presso i cimiteri egiziani, iraniani,
greci, fenici, franchi e germanici. Questi sono generalmente di forma
rotonda, talvolta presentano il gambo e sono realizzati in oro, in
creta e raramente in osso. Questi bottoni sono semplici e altre volte
con delle incisioni, con disegni di maschere, griglie e motivi vari.
Nel bacini del
Mediterraneo, nell'Età del Bronzo (3000-900 a. C.), sono stati
ritrovati degli oggetti di piccole dimensioni e di vetro, tra cui dei
bottoni di forma conica utilizzati, si ipotizza, come carattere
ornamentale e rituale. Inoltre in questo periodo venivano utilizzati
i bottoni come mezzo per allacciare le vesti e sono stati ritrovati
in Italia, in particolare nella zona dell'Emilia, in Piemonte, a
Mercurago e Doss dell'Arca.
I bottoni ritrovati nella
zone del centro Italia sono realizzati con del glassy faience e sono
di forma conica con una perforazione sul retro del bottone che può
essere rettilinea o leggermente concava o a “V”.
Altri bottoni sono
realizzati con il Low Magnesium High Potassium abbreviato con la
sigla LMHK ed è un materiale composto da vetro ed alcali misti,
diffuso nel nord Italia e nel Medio Bronzo. Quest'ultimi due si
trovano soprattutto nell'Emilia, nei ritrovamenti a
Poviglio-Villaggio Piccolo, a Vicofertile e a Parma. Mentre
in altri ritrovamenti i
bottoni si presentano in maniera differente, uno è quello di Piave
Fosciana, dove cambiano le proporzioni dimensionali dei bottoni che
sono conici.
Nel Lazio, i bottoni
ritrovati nella Grotta dello Sventatoio e nella Grotta Vittorio
Vecchi, si presentano convessi.
Un altro esempio è stato
ritrovato nella Grotta di Frasassi dove presenta delle incisioni
decorative sulla superficie davanti. Questa tipologia di bottone
veniva utilizzata solitamente per decorare le vesti, oppure erano
considerati come delle perline adatte a formare delle collane o dei
gioielli. In altri casi invece, i bottoni venivano applicati sulle
vesti e mantelli come alternativa alla fibula.
Il bottone inizia ad
avere un suo commercio locale e diventa un oggetto prestigioso per
via dalla complessità nella realizzazione e per la facilità in cui
vengono trovati i materiali utilizzati. Infatti i bottoni venivano
realizzati in generale con la silice (quarzo) da cui si ricava una
ceramica vetrificata
prevalentemente
superficiale.
I bottoni, in Italia sono
stati ritrovati nell'Emilia occidentale a Quingento di S. Prospero,
a Montale e negli scavi di Vicofertile e Poviglio. In particolare, a
Momperone, nella Valle del Curonedatato è stato scoperto un bottone
sempre del Medio Bronzo con un apice appuntito. Questo bottone si
ipotizza sia stato fabbricato probabilmente a Mercurago per il fatto
che presenta lo stesso stile dei bottoni prodotti in tale luogo.
Nei tempi antichi il
bottone simboleggiava sfarzo e ricchezza, come testimoniano i bottoni
d'oro e in pietra pregiata ritrovati fra le rovine di Ebla o di
Micene, oppure i bottoni sassanide del V secolo a. C. i quali
raffigurano un episodio della caccia al leone. Infatti nel periodo di
Micene e Miceneo i bottoni adempivano ad uno scopo ornamentale, gli
indumenti venivano ricoperti di questi bottoni e formavano delle
raffigurazioni decorative dati mischiando i loro molteplici colori.
Inoltre sono stati trovati dei bottoni in delle tombe ungheresi
datati intorno al IX secolo.
Sitografia
BELLINSTANI PAOLO,
ANGELINI IVANA, ARTIOLI GILBERTO E POLLA ANGELA,
Istituto Italiano di
Preistoria e Protostoria atti della XXXXIX riunione scientifica
materie prime e scambi nella preistoria italiana nel cinquecentenario
della fondazione dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria
Firenze 25-27 novembre 2004, estratto Firenze 2006 “Origini dei
materiali vetrosi italiani: esotismi e localismi”, Atti della XXXIX
riunione scientifica Materie prime e scambi nella Preistoria
italiana, Firenze 25-27 novembre 2004,
BELLINSTANI PAOLO,
ANGELINI IVANA, ARTIOLI GILBERTO E POLLA ANGELA, Bollettini del
Centro Polesano di Studi Storici Archeologia ed Etnologici Rovigo
Padvsa, estratto “Bottoni conici e perle in glassy faience delle
fasi iniziale e piena della media età del bronzo dell'Italia
centrale tirrenica: archeologia ed archeometria”, 2005
http://www.academia.edu
Bullettino di
Paletnologia Italiana da Istituto Nazionale Archeologia e Storia
dell'Arte, Forgotten, 2013 1 ed. 1875
MCNEIL IAN Anencyclopaedia of the history of technology, Routledge, 2002, 2 ed.
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