giovedì 17 giugno 2021

Bottoni nella civiltà minoica e micenea


Tesoro di priamo, braccialetti a forma di anelli in oro; collana con perline d'oro, pendenti, placchette e bottoni, tutti sono oro. In questa fotografia è interessante notare sulla collane tutti questi piccoli oggettini a forma di bottone con il gambo in oro che la decorano e la rifiniscono donandole un aspetto diverso e più ricco. Tali elementi vengo utilizzati come se fossero delle perline.

La civiltà Minoica era abile nel taglio della stoffa riusciva a realizzare dei modelli complicati strutturalmente. Abbigliamento antico 2.500 - 2.000 a. C. gli uomini utilizzavano il perizoma. Mentre, in quello femminile adoperavano la gonna a campana e un corsetto che lasciava scoperto i seni. Successivamente veniva sovrapposto un doppio grembiule.
Nel 1.400 - 1.200 a. C. circa a Creta in seguito le invasioni delle popolazioni nordiche il centro culturale e politico si dovettero trasferire nel Peloponneso in particolare nelle città di Minosse, Argo, Toronto e Pilo. Per individuare qualche riferimento all'abbigliamento utilizzato da questa occorre fare riferimento ai affreschi rimasti sui palazzi antichi. Questi raffigurano in maggioranza temi incentrati sulle attività eroiche come di caccia, di guerra, oppure processioni di personaggi maschile e femminili. Solitamente entrambi i sessi venivano rappresentati con indosso degli indumenti con tessuti decorati e con colori sgargianti (rosso, giallo e celeste o blu).
Nel costume femminili si possono individuare delle caratteristiche genetiche su cosa potevano indossare. In particolare loro portavano una gonna pantalone rifinita con balze, corpetto a maniche corte e una cintura in vita. Mentre nell'abbigliamento maschile indossavano dei pantaloni corti cuciti e ornati con nappe. Questo durò finché nel XII secolo a. C. circa i Dori stravolsero completamente la civiltà Minoica.
Nei tempi antichi il bottone simboleggiava sfarzo e ricchezza, come testimoniano i bottoni d'oro e in pietra pregiata ritrovati fra le rovine di Ebla (2.400 - 1.600 a. C.) o di Micene (1.400 - 1.200 a. C.), oppure i bottoni sassanide del V secolo a. C. i quali raffigurano un episodio della caccia al leone. Infatti nel periodo di Micene e Miceneo i bottoni adempiano ad uno scopo ornamentale, gli indumenti venivano ricoperti di questi bottoni e formavano delle raffigurazioni decorative dati mischiando i loro molteplici colori. Inoltre, sono stati trovati dei bottoni in delle tombe ungheresi datati intorno al IX secolo.
Nella fase eneolitica, nell'antico-minoico III (2.300 - 2.160 a.C.) si può parlare di una vera civiltà del bronzo. In questo primo periodo si accennano a dei rapporti con l'Egitto. Proprio qui si attestano le presenze dei primitivi sigilli cretesi in avorio, a forma di bottoni. Questi hanno delle incisioni a forma di svariati motivi geometrici lineari e curvilinei. Inoltre, quest'ultimi hanno trovano uno stretto riscontro in dei sigilli simili rinvenuti in Egitto durante le ultime dinastie dell'Antico Impero in particolare partono dalla VI (2.323 - 2.150 a. C.) alla XI (2.135 - 1994 a. C.) dinastia. Mentre i Cretesi terramaricoli con le corna di cervo creavano dei bottoni.
Gli archeologi Schliemann e Evans hanno fatto notevoli scoperte su questo territorio.
Heinrich Schliemann (1.822 - 1.890) è stato un imprenditore e archeologo tedesco.
Lui ha scoperto l'antico sito attribuendolo alla città di Troia situata in Asia Minore, definito Stretto dei Dardanelli, nell'odierna Turchia. Inoltre, ha trovato la splendida città di Micene in Grecia.
A Troia sono stati scoperti dei beni preziosi fatti in metallo preziosi e affibbiato al tesoro di Re Priamo. Pertanto su questi ritrovamenti risalgono al XII secolo a. C., quindi sono molto più antichi degli avvenimenti narrati nell'Iliade.
È interessante però notare che nel tesoro di Priamo probabilmente appartenuto al corredo della moglie definiti i cosiddetti “gioielli di Elena” di Troia sono presenti degli splendidi bottoni in oro. Alcuni sostengono che sono cinque altre fonti ne dichiarano la presenza di un unico bottone in lamina d'oro. In generale questo oggetto di 3.500 anni fa ha la forma classica a disco con due buchi, come un classico bottone odierno. Benché, altre fotografie illustrano una decina di bottoni dorati con il gambo o forse anche di più. La verità è ignota. Anche questo caso si ignora completamente il loro ipotetico utilizzo. Inoltre, è stata ritrovata la maschera che si pensa sia appartenuta ad Agamennone. Alcuni storici come ad esempio W. M. Calder e D. Trail, hanno in dubbio l’autenticità dei reperti. Questo è interessante e comunque molto importante da notare, infatti i tesori sono molto curato nei dettagli, in linea generale e certi hanno uno stile ottocentesco. Pertanto, alcune fonti sostengono che siano dei falsi, in particolar modo la maschera poiché presenta dei baffi in linea troppo moderna per quel periodo storico. Per questo motivo, si potrebbe supporre alla conclusione di una riproduzioni fatte apposta su commissione per sostituire i veri e trafugare le opere d'arte. In alternativa, siccome non avevano trovato nulla, ma volevamo far credere il contrario, per ricevere dei riconoscimenti, acquisire importanza ed essere ricordati a lungo termine per le loro scoperte, hanno fatto realizzare quei falsi. Rimanendo in linea, si potrebbe anche pensare, ma non ci sono prove a carico di questa teoria, che anche i bottoni forse sono delle riproduzioni.

Bibliografia

MAUGERI VINCENZA, PAFFUMI ANGELA, Percorsi di storia della moda e del costume, volume 1, Calderini edagricole editore, 2002, Padova.
MORANGONI GIORGIO, Evoluzione storica e stilistica della moda, dalle antiche civiltà mediterranee al Rinascimento, volume 1, edizioni S.M.C., 1997, Milano.
MARANGONI GIORGIO, Piccolo atlante storico della moda, quarantacinque secoli di storia del costume in sessantotto tavole a colori di Aldo Beltrami, Edizioni S.M.C., 1998, Milano.
KRZYSZKOWSKA OLGA, Aegean seals: an introduction, Institute of Classical Studies, School of Advanced Study, University of London, 2005. 

Cataloghi

JACASSI FRANCO (a cura di), Il bottone, arte e moda, TeatroMagico Edizione, 2013

Sitografia

https://www.treccani.it/enciclopedia/arte-minoico-micenea_%28Enciclopedia-dell%27-Arte-Antica%29/
https://www.treccani.it/enciclopedia/heinrich-schliemann/
https://www.treccani.it/enciclopedia/sir-arthur-john-evans/

Aggiornamento del 16/03/2022.

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