Ritratto di Peregrine Bertie, XII Barone Willoughby de Eresby, 1588-1590, anonimo, ha dei bottoni importanti lungo l'abbotonatura. |
Le magiete sono delle
magliette composte da dei piccoli anelli nei quali si facevano
passare dei lacci forniti di puntali, chiamati agugielli o
tremolanti. Talvolta i magieti avevano un puro scopo ornamentale e
venivano fabbricati in oro ed argento, venivano definiti anche come
dei lustrini lavorati con dei ricami. Questi facevano parte dei
corredi nuziali che ne comprendeva le maniche delle vesti femminili,
erano in vari materiali quali ottone, ferro, rame, argento dorato, od
oricalco (lega in rame e zinco Inoltre le magiete potevano essere di
varie forme e colori. Le magiete prima di arrivare alla loro
lavorazione conclusa subivano vari processi: come primo passaggio il
materiale veniva fuso, stampato in un apposito stampo, forato
(pertuxate), crivellato, rifinito con degli appositi passaggi ed
infine, veniva misurato secondo i canoni commerciali delle maglie di
ferro.
La regione di Limoges
vede nascere i bottoni smaltati, tanto apprezzati da andare a
comporre il vestiario di Francesco I di Francia (1494-1547), che era
un grande estimatore dei bottoni, a tal punto da riempite un'intera
veste con 13.600 bottoni d'oro. Tale indumento fu indossato per
incontrare il sultano e notare che lui era il più ricco e potente.
Giacomo II Stuart
(1633-1701), Duca di York ed è stato il re del Regno Unito dal 1685
fino 1688. Nel suo guardaroba (cappotti, panciotti, e pantaloni) o
perlomeno in quei indumenti che sono stati ritrovati, si è costatato
che per ciascun di questi richiedevano all'incirca 228 bottoni.
Nel XVII secolo, i
bottoni furono usati soprattutto dagli uomini anziché dalle donne,
iniziando per esempio dal re Sole che ne era innamorato.
The Cheat With the Ace of Diamonds di Georges de la Tour; 1632, Louvre, Parigi. In questo dipinto si possono notare dei bottoni cuciti lungo lo scalfo della manica. |
In questo periodo i
bottoni in metallo erano d'uso comune, potevano essere in stagno, in
piombo o in altre leghe. Queste erano eseguite ad un unico pezzo,
oppure l'anello posteriore era realizzato con un filo in lega di rame
o di ferro. Nel caso in cui i bottoni erano piatti, essi erano
realizzati perforando un foglio metallico e successivamente veniva
saldato con un anello sul dietro.
Un'altra tipologia di
bottone frequentemente utilizzata durante questo periodo era quella
con l'anima in osso o in legno, ricoperta con dei fili. Questi nel
caso dei bottoni più comuni, potevano essere in lana oppure nei
bottoni più preziosi rifiniti in lino, in seta, in argento e qualche
volta in oro.
I bottoni in stoffa erano
abbastanza diffusi dai cittadini, venivano realizzati foderando delle
anime tonde di legno con della stoffa identica a quella utilizzata
dell'abito a cui appartenevano i bottoni.
In questo secolo vengono
inventati i bottoni profumati, in cui erano inserite delle paste
odorifere dentro a delle piccole strutture e a sua volta cucito
sull'indumento. Questo accessorio nel momento in cui veniva a
contatto con il calore del corpo umano, impregnava il tessuto in cui
veniva taccato e diffondeva il suo aroma. Questo bottone veniva
utilizzato in modo impari sia dalle donne che dagli uomini e si crea
un legname tra abito e corpo capace forse di agire con seduzione su
più sensi contemporaneamente.
Altri modelli di bottoni
potevano essere quelli utilizzati dal duca di Buckingham che erano
impreziositi da brillanti.
D'altronde i bottoni in
metalli preziosi erano conosciuti e utilizzati nel periodo Barocco a
tal punto che perfino Kidd, famoso pirata inglese, li sfoggiava. Si
pensava che lui utilizzasse solo bottoni d'oro o d'argento e anche
tutti i suoi colleghe inglesi e francesi che navigavano verso
l'America a caccia dei galeoni spagnoli. In questo periodo storico il
bottone viene considerato di uso comune del tempo e si indosavano
vento bottoni doro e sessanta d'argento. Perlomeno questo lo si
poteva pensare fintanto che non si fosse incontrato un ladro munito
di rasoi, specializzato in furti di bottoni preziosi.
Ritratto di Francesco I d'Este, il Guercino, 1630, Ginevra, collezione, Revillot. |
Dal 1680 i bottoni
presero la loro giusta collocazione: allacciare le vesti, ma al
contempo persisteva ancora l'uso ornamentale dei bottoni che da ora
in avanti verranno classificati come bottoni-gioiello. Questa
tipologia di bottone veniva realizzata dagli orafi, poteva essere
fatta con il cristallo, in madreperla, montata su argento o rame
argentato, anche se questi materiali sono meno resistenti rispetto al
preziosissimo oro.
Nel XVII secolo si era
sviluppata una crescente richiesta di bottoni-gioiello e gli studiosi
hanno documentato che questo passaggio era stato graduale.
Nei primi anni del
periodo moderno, la transizione è stata effettuata tramite una serie
di innovazioni nel lavoro e nei materiali che hanno aperto la
possibilità di una più ampia gamma di creazioni, superando il
confine del "bottone-gioiello". Questo processo è stato
accompagnato da un indebolimento delle leggi suntuarie e dalla
crescente popolarità della moda, che ha portato alla diffusione dei
bottonie del loro uso.
Bibliografia e sitografia
BEMPORAD DORA LISCIA e CHIARELLI
CATERINA, a cura di Appesi a un filo bottoni alla Galleria del
Costume di Palazzo Pitti, Livorno, Sillabe, 2007.
DE BUZZACCARINI VITTORIA e MINICI ISABELLA ZOTTI, Bottoni & bottoni, Modena, Zanfi, 1995, 2 ed.
EPSTEIN DINA e SAFRO MILLICENT, Buttons, New York, Harry N. Abrams Inc., 1991.
FERRIGNI PIETRO COCCOLUTO, I Bottoni nell'arte e nella storia, Napoli, Colonnesse, 1993, 2 ed.
https://it.wikipedia.org/wiki/Bottonehttps://www.placidasignora.com/2007/11/21/storia-del-bottone/
DE BUZZACCARINI VITTORIA e MINICI ISABELLA ZOTTI, Bottoni & bottoni, Modena, Zanfi, 1995, 2 ed.
EPSTEIN DINA e SAFRO MILLICENT, Buttons, New York, Harry N. Abrams Inc., 1991.
FERRIGNI PIETRO COCCOLUTO, I Bottoni nell'arte e nella storia, Napoli, Colonnesse, 1993, 2 ed.
https://it.wikipedia.org/wiki/Bottonehttps://www.placidasignora.com/2007/11/21/storia-del-bottone/